Fagiolino

Riccardo Pazzaglia • 21 giugno 2024

Eroismo, saggezza popolare e buonumore

Personaggio del Teatro dei burattini bolognesi, rappresenta il monello scaltro e audace dei bassi fondi, sempre affamato, protettore dei deboli e bastonatore inesorabile dei prepotenti e dei tiranni. Come quella di tutte le maschere la sua origine è di difficile individuazione. Alcuni come Corrado Ricci (Ravenna 1858 - Roma 1934), vorrebbero far discendere Fagiolino da Bertoldo, il personaggio di Giulio Cesare Croce. Anche se tra i due personaggi di estrazione popolare vi sono alcune affinità evidenti, nulla documenta che Bertoldo sia stato il padre del Fagiolino bolognese. Tra gli zanni cinquecenteschi e seicenteschi certamente vi erano figure simili ve ne è addirittura uno che porta il suo nome ma non sembra assomigliargli come indole. Tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, questo burattino è entrato nel cuore dei bolognesi, grazie all'attività del burattinaio Cavallazzi che a Corte Galluzzi nel centro di Bologna, teneva un teatrino di teste di legno, dove riuscì a farsi notare, appunto con il suo Fagiolino, per questo molti lo considerano il creatore del personaggio. Personaggio che doveva comunque già essere ben delineato se nel "Vocabolario Bolognese - Italiano" del 1853 di Claudio Ermanno Ferrari (Prato 1776 - Firenze 1865) troviamo alla voce "Fasulein" questa spiegazione: "Fagiolino. Nome che i bolognesi danno a un personaggio ridicolo, che, nelle commedie co' burattini, fa il carattere di Mariuolo, cioè il così detto biricchino bolognese." La popolarità di Fagiolino si andò in seguito accentuando grazie all'attività di un'altro burattinaio, Angelo Cuccoli, che lo riprese riuscendo ulteriormente a puntualizzarlo, tanto da farlo divenire nel tempo elemento imprescindibile del teatro burattinesco. Fagiolino porta sui neri capelli una specie di berretto da notte, di colore bianco con fiocco, il berretto del popolino settecentesco, che agita continuamente durante l'azione. Ha un volto sveglio e rubicondo e un grosso neo sulla guancia destra, indossa una modesta giacca bordata. Fagiolino, condensò assai bene eroismo, saggezza popolare e buonumore che influenzò burattinai provenienti da diversi luoghi che lo inserirono come protagonista o comprimario, creando in altre città nuove scuole di tradizione, dove per esempio il colore della cuffia può mutare dal modello originale mentre il neo può trovarsi su diverse posizioni del volto. Isabella è sua moglie che lui chiama, con affettuosa insolenza,"Brisabella" (non bella in vernacolo petroniano). Attributo indispensabile per Fagiolino come ogni vero burattino classico che si rispetti è il bastone con il quale percuote dottori e villani, imperatori e facchini. Occupa sempre durante l'azione la parte destra della scena parte terrena maschile. A Bologna dopo l'avvento di Sganapino, anch'esso bolognese, che diverrà spalla inseparabile di Fagiolino, troviamo la coppia di due moderni primo e secondo Zanni. Per questa ragione e per l'affetto che i bolognesi hanno sempre confermato, Fagiolino e Sganapino nel capoluogo emiliano sono intese come vere e proprie maschere anche se nate con la testa di legno. L'etimologia del nome può derivare da "fagiolo", il legume troppo spesso presente sulle mense povere del popolo. Giovanni Cenzato che come alcuni vecchi burattinai scrive Faggiolino, con due g, spiega l’arcano dividendo il nome in faggio (legno del suo bastone) e lino (stoffa di cui è fatta la beretta). II cognomi di Fagiolino: Fanfan o Fanfani.

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