Sganapino

Riccardo Pazzaglia • 5 luglio 2024

Il compagno d'avventure di Fagiolino

Personaggio del Teatro dei burattini bolognesi creato da Augusto Galli (Bologna 1861-1949) nel 1877. Nato come timida spalla del più antico Fagiolino, Sganapino, è stato nella città di Bologna ininterrottamente in voga fino ai giorni nostri surclassando i precedenti esperimenti dei vari commediografi e teatranti quali per esempio Persuttino e Flemma. Sganapino, infatti entrò così tanto nelle grazie dei bolognesi, che in alcuni periodi sembrò addirittura offuscare il primato di Fagiolino. Augusto Galli, ancora giovane collaboratore dei Cuccoli, creò Sganapino per sopperire alla mancanza di un degno compagno di avventure per Fagiolino. Pescata una testa dotata di un evidente naso caricaturale, portò alla ribalta un nuovo burattino ponendo su quel volto colorito e ridente un cappello troncoconico con un’ampia visiera. Indossa una marsina coordinata al cappello, si esprime con voce squillante di testa o in falsetto, alla quale intermezza risate argentine ed acute esclamazioni, giochetti di voce e frasi in italiano piene di spropositi. La capigliatura, sempre chiara in contrasto a quella nerissima di Fagiolino, il naso, suo elemento caratterizzante, hanno subito svariate sfumature influenza dei burattinai epigoni del Galli, persino i toni del costume si sono aggiornati, dal colore verdastro iniziale, alla fantasia pied-de-poule, allo scozzese bianco-nero bordato di rosso. Negli ultimi decenni del '900 alcuni animatori capocomici interpreti di Sganapino in scena lo utilizzarono senza il cappello, rendendolo più moderno e dinamico. Il suo carattere è oggi ben delineato: è un misto di ingenuità e tardiva furbizia, pronto ad avanzare dubbi davanti alle cose insensate, poiché quella malizia che in fondo possiede, generalmente lo salva. Lo avvolge sovente un alone di mistero, dovuta ad una emotività lunare e lunatica, non a caso occupa sempre la parte sinistra della scena, parte esoterica. A differenza dell'amico Fagiolino, Sganapino rispettando la propria indole e le origini più domestiche, si difende con la scopa per battere e spazzare via importuni avversari. Meno drastica del più classico e burattinesco bastone, la scopa sembra indicare il limite di ogni controversia, limite che si apparenta con l'indulgenza. Tra gli anni 60 e 70 del '900, quando da teatro nato per gli adulti anche gli spettacoli di burattini classici, per sopravvivere al crescente mercato del cinema e alla televisione, sono divenuti intrattenimento per l'infanzia, Sganapino, era l'unico capace di dialogare con il pubblico. è proprio con la creazione di questo timido Sganapino, che si integra così spontaneamente alla solida figura di Fagiolino che il teatrino dei burattini bolognesi vanta la coppia di due moderni primo e secondo Zanni potendo così tornare alle regole teatrali della commedia dell'arte, per questa ragione e per l'affetto che i bolognesi hanno sempre confermato Fagiolino e Sganapino sono intese come vere e proprie maschere anche se nate con la testa di legno. L'etimologia del nome può derivare dalla storpiatura del dialettale "canapia" (il lungo naso che si ritrova) oppure dall'antico "sganapèr" (divorare voracemente). Come Pinocchio anche nel suo nome è contenuta la parola pino (il legno più usato per l'intaglio dei burattini) entrambi sono legati ad una eterna fanciullezza e al particolare naso. I cognomi di Sganapino: Posapiano Magnarazza Magnazza Squizzagnocchi Mazzatutti.

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