L'INTENZIONE DELLO SPETTACOLO
Perché aggiungere un nuovo titolo al già smisurato repertorio del teatro dei burattini bolognesi?
Sicuramente per concludere degnamente, con un'autentica novità, la rassegna estiva di Palazzo d'Accursio che, anche quest’anno, ha registrato un netto incremento di presenze, ma anche per dimostrare che le antiche teste di legno sono ancora attualissime e in grado di fare 'produzione'. Nella costellazione di fulgidi eventi che punteggiano l'impegnativa attività di 'Burattini a Bologna Aps', questa Alice vi si colloca per far scoprire l'arte dell'artista bolognese Wolfango. Se con Amleto si è realizzato il sogno nel cassetto di Wolfango stesso, dando vita ad un suo preciso progetto per le care teste di legno, con Alice si è voluto creare uno spettacolo che si ispira, per personaggi e scenografie, alle illustrazioni che il maestro realizzò per il romanzo di Lewis Carroll nella pregiata edizione d'arte edita nel 2012 dalle Grafiche dell’Artiere.
LA RAPPRESENTAZIONE
"L'Alice di Wolfango nel paese delle meraviglie" è una lucida follia andata in scena con successo il 7 e l'8 settembre 2023, registrando due sold-out, l'emozione, il gradimento e l'autentica meraviglia del pubblico che ha premiato CORAGGIO, IMPEGNO e CUORE profusi dall'affiatata equipe di lavoro. Pensando ad una regia per Alice, cogliendo lo spunto dell'allucinazione e della visione onirica, ho inteso scardinare le 'regole' strutturali del classico teatro dei burattini che non si presenta scomposto ma direi piuttosto deformato, concedendo inoltre innumerevoli punti di azione per i vari personaggi. Gli spettatori si trovano davanti ad un allestimento inizialmente impedito alla vista dall'ingombro sul palco di due enormi lancette, riproduzione fedele di quelle dell'orologio di Palazzo d'Accursio (proprio il luogo che ospita la rassegna). Nel prologo lo stesso, Lewis Carroll (interpretato in persona da Michele Zaccaria), spostando le lancette, rende visibile un'antica macchina fotografica il cui scatto attira l'attenzione di Balanzone, Fagiolino e Sganapino che escono allo scoperto e lo spettacolo comincia. Come in molte delle rappresentazioni teatrali che ho ideato, anche qui ho cercato di mantenere molto dell'originale, dell’autore Lewis Carroll e dell’illustratore Wolfango. Esaltando i temi centrali del 'viaggio' e del 'tempo', ho colto le numerose occasioni degli apparenti 'non sense' per inserire anche molto di me. Ad esempio, mi ritrovo nella scena della cuoca che precede l’incontro tra Alice e la Duchessa, scena accompagnata dal brano a cappella "La Gigia" in cui si descrivono appunto le mitiche gesta di una cuoca d'altri tempi. Oltre ad un momento divertente realizzato con un pupazzo gigante, "La Gigia" costituisce anche l'omaggio alla mia bisnonna paterna Luigia Sassatelli, detta GIGIA, e alle vecchie bolognesi che, pur non essendo cuoche di mestiere, hanno trascorso gran parte della loro vita ai fornelli per nutrire le loro famiglie. Il grande e vanesio GALLO che prende possesso della scena durante un altro momento musicale è realizzato come lo disegnavo da bambino. La narrazione veicola inoltre l'essenza della mia poetica burattinesca, cioè quella di raccontare la città di Bologna attraverso i burattini. In questo caso BOLOGNA, che ovviamente è il Paese delle Meraviglie, non viene mai enunciata verbalmente, viene però continuamente evocata sia dai personaggi che ne ricordano luoghi specifici, ma anche tramite le videoproiezioni che invadono ciclicamente l'ambiente scenico. Anche le tavole di Wolfango vengono video proiettate divenendo grandi fondali, anch'essi animati all'occasione. Un suggestivo passaggio è quello che, tramite il filmato, dal disegno dell'illustratore che rappresenta il buco in cui precipita Alice, passa velocemente alle viscere di Sala Borsa, tra libri, burattini e scavi archeologici, per sottolineare la caduta della piccola protagonista che affronterà un percorso di crescita ed emancipazione nel suo viaggio. La forsennata corsa di Alice nella tana del coniglio è resa visibile dagli archi illuminati con luci psichedeliche in movimento (progetto di Cesare Cremonini) del lungo porticato di San Luca ripreso dal drone.
DA BERTOLUCCI A PRESINI
Nel mio testo, Alice cita anche 'il cinema più bello del mondo', chiaro riferimento al progetto estivo curato da Cineteca in Piazza Maggiore. Questo mi dà così la possibilità di citare l'opera di due 'mostri sacri' della mia formazione, non mi riferisco soltanto a quella burattinesca, bensì a quella che definisco 'educazione alla sensibilità'. Bernardo Bertolucci e Demetrio Presini si incontrarono a Bologna nel 1989 in occasione delle riprese per l'omonimo docufilm (visibile integralmente sul canale YouTube di Istituto Luce). Trovo che quel corto dai lunghi silenzi e dalle atmosfere sospese dica tantissimo e, siccome conserviamo in collezione il Balanzone originale che compare in quel filmato, non ho potuto fare a meno di inserirne il frammento. In una città deserta, una bambina gioca a nascondino e si ritrova in Piazza Maggiore a tu per tu con il burattino Balanzone, lo stesso Balanzone che nello spettacolo, pochi minuti prima, era comparso tra le mani di Lewis Carroll. E così il passato è presente e viceversa, ma anche per descrivere due mondi (uno rappresentato da Alice, l'altro dalla Regina di Cuori) che sembrano paralleli, ma che invece sono destinati, come si vedrà nel finale, ad incontrarsi.
LE MUSICHE
La colonna sonora unisce forme musicali diverse e comprende alcune ‘cante’ in dialetto eseguite magistralmente dal Gruppo Emiliano e da Fausto Carpani (anche voce del Cappellaio Matto). Nel concetto del ‘passare del tempo’, sono presenti anche coreografie e balletti realizzati sulle note de “Le quattro stagioni” di Giuseppe Verdi che sottolineano, con le scene create, i temi di VITA, di MORTE e di RIGENERAZIONE tanto cari a Wolfango.
PROGETTO TITANICO
Burattini a Bologna ha da sempre investito risorse proprie per il raggiungimento di obiettivi importanti e questa Alice non fa eccezione tanto che solo per quel che concerne i materiali, oltre alla struttura teatrale, sono state costruite ex novo sessanta nuove figure, tra burattini, pupazzi e carte. Lo spettacolo si è avvalso, per i vari personaggi, delle voci di: Alberto Beltramo, Fausto Carpani, Margherita Cennamo, Enrico Fava, Vittorio Franceschi, Saverio Mazzoni, Roberta Montanari, Roberta Nanni, Ettore Pancaldi, Riccardo Pazzaglia, Duilio Pizzocchi, Grazia Punginelli, Michele Zaccaria, Roberto Zambelli, Wolfango. Tecnici audio luci: Matteo Foglia, Edoardo Modelli. Riprese, animazioni, montaggio video: Cristian Camanzi, Luca Maria Papi Vecchi, Martina Platone. Hanno collaborato all'allestimento: Lorenzo Benazzi, Adriana Bottazzi, Roberta Bussolari, Claudia Camanzi, Giulio Camanzi, Dante Ferrari, Tiziana Orsi, Ermanno Pazzaglia.
CONCLUSIONI
Vogliamo tornare in scena!! Anche tu vuoi vedere o rivedere la nostra Alice, scrivici a: info@burattiniabologna.it
Guarda l'anteprima dello spettacolo
Foto di Elisabetta Mandrioli
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