Wolfango, Riccardo e "i Buratén"

Franco Lambertini | Pubblicato dalla rivista “L'Aquilone” Anno XIII n° 3, anno 2018 pag 52/53 GRUPPO HERA • 28 marzo 2023

Amleto rientra nel teatro dei burattini bolognesi

 "L'Amleto di Wolfango" | Allestimento per lo spettacolocurato da Riccardo Pazzaglia - Cortile d'Onore di Palazzo d'Accursio. Foto di Mauro Cionci


Gentili lettrici e lettori, proseguendo il precedente articolo su Wolfango, vi propongo un settore creativo forse meno noto della sua vasta produzione artistica, ma ricco di interessanti curiosità. Questo nostro stimato concittadino è sì famoso nell’ambito pittorico e dell’illustrazione, ma ha anche avuto modo di dedicarsi a un’attività figurativa, forse minore, però eseguita sempre con grande dedizione: intagliatore di burattini. Perché i burattini sono stati a lui presenti sin dalla sua infanzia, grazie al caro zio Peppino, che lo accompagnava agli spettacoli nei vari teatrini. Questi momenti si impressero indelebilmente nella memoria del piccolo Wolfango, tanto che volle rievocarli costruendo i vari personaggi per i suoi amati figlioli. Caso? Fatalità? Imponderabilità degli eventi? Quando, nel 1991, durante la sua mostra di dipinti nell’ex convento di San Giovanni in Monte, Wolfango conobbe uno studente delle scuole medie particolarmente appassionato sia dei burattini che della cultura del dialetto bolognese, difficilmente questo si potrebbe definire come un evento casuale. Il destino aveva iniziato ad ordire una ampia trama, intessuta di loro incontri e confronti sempre più frequenti, aventi come finalità comune la rivalutazione e il dare maggior risalto all’arte dei burattini. Wolfango aveva ben intuito la forte inclinazione di questo ragazzino, d’altra parte chi meglio di lui, dotato di un solidissimo innatismo per il disegno, avrebbe potuto riconoscere un così sincero portatore di vocazione? Lo studente in questione era Riccardo Pazzaglia, proprio il fondatore de: “I Burattini di Riccardo” che da decenni allieta le giornate dei bambini e di chi li accompagna, con spettacoli variamente rappresentativi. I testi, le sceneggiature, i fondali e ovviamente i burattini,

sono frutto del suo abile lavoro manuale e della sua bottega (...) Riccardo si può oggettivamente definire il burattinaio più giovane d’Italia, visto che debuttò ufficialmente a undici anni, in occasione del centenario mozartiano per la rassegna estiva "Bologna Sogna", nel Cortile d'Ercole dell'Università di Bologna. Questo esordio attivò in lui un volano di emozione e dedizione verso queste figure, apparentemente inanimate, che lo portarono al punto di trasformare la sua passione nel suo mestiere.

Wolfango aveva un approccio molto serio nei confronti dell’arte burattinaia. Proprio per la virtù onirico-evocativa delle rappresentazioni teatrali in cui i burattini potevano essere protagonisti, sia in chiave comica che drammatica. Una drammaticità però smorzata e rielaborata grazie al vernacolo locale, che consente al burattinaio di portare in scena una pressoché illimitata varietà di testi. Proprio per questi motivi Wolfango instillò, nella mente dell’ancora adolescente Riccardo, l’idea di realizzare con i burattini uno dei testi teatrali per eccellenza, vale a dire l’Amleto di Shakespeare.


Il tempo sa rendere merito ai grandi. L’idea di Wolfango, grazie alla maestria di Riccardo, si è concretizzata lo scorso 2 settembre 2017, nel Cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio, proprio come degna chiusura della Rassegna “Burattini a Bologna” dedicata proprio al grande Maestro e curata dalla figlia Alighiera Peretti Poggi. Tra gli interpreti, oltre allo stesso Riccardo, anche l'attore teatrale Vittorio Franceschi, il maestro burattinaio Romano Danielli e il professor Antonio Faeti, per la voce dello spettro. Davanti a un pubblico di oltre duecento persone entusiaste, Riccardo e la sua compagnia hanno sapientemente messo in scena lo storico dramma shakespeariano, caratterizzandolo con le divertenti partiture di Balanzone, Fagiolino e Sganapino, impreziosendolo con l’emozionante entrata in scena della figura dedicata proprio a Wolfango, vero deus ex machina della rappresentazione teatrale.

Importante sottolineare che Riccardo ha realizzato i burattini e le scenografie seguendo fedelmente i disegni preparatori lasciati da un preveggente Wolfango. Personalmente mi auguro di cuore che tale rappresentazione sia riproposta al pubblico bolognese. Pur considerando il notevole impegno scenografico, della decina di persone impegnate dietro le quinte e di tutto quanto concorre alla sua organizzazione, ritengo che questo sia uno spettacolo che lascerà ampiamente soddisfatto chi potrà ammirarlo in prima persona.


"L'Amleto di Wolfango" | Alcuni momenti dello spettacolo

"L'Amleto di Wolfango"  | Franco Lambertini e Francesco Camera alle prese con la preparazione delle scenografie